The Pulis Plan

Possiamo dettagliare il Pulis plan studiato alla perfezione per strappare punti alla capolista, possiamo parlare della fantastica atmosfera di Selhurst Park, ma quella ormai non fa notizia, sia che arrivi il Chelsea o l'ultima della classe, fatto sta che se Speroni non ipnotizzava Hazard da pochi passi, se l'involontario assist di O'Kefee veniva sfruttato in maniera decente da Torres, non avremmo potuto parlare di una vittoria pesantissima del Crystal Palace, sia in chiave salvezza che in chiave corsa al titolo.
Pulis schiera la consolidata squadra di sempre, con 9 giocatori ad occuparsi della difesa della porta e i centometristi Jerome Puncheon pronti a scatenarsi in contropiede. 
Ovviamente pallino del gioco in mano al Chelsea, che presenta però una squadra molto fisica, con la quale risulta difficile sorprendere le Eagles, se non con qualche palla rubata a centrocampo e qualche estemporanea iniziativa di Azpilicueta sulla fascia destra. 
Nella ripresa Mourinho cerca la via del palleggio con qualche azione più manovrata, fuori dunque David Luiz e dentro Oscar, si gioca solo nella metà campo del Crystal Palace ma nella prima sortita offensiva delle Eagles, al 52' Ward spingeva sulla destra e metteva in mezzo un bel cross per Ledley, Terry anticipava il centrocampista eagles spedendo il pallone nella propria porta, mettendo fuori causa Cech. 
La partita diventava adesso un assedio, Hazard ci provava dal limite dell'area con un destro a giro, ma trova va Speroni pronto alla deviazione in angolo, tanto fraseggio, cross dalle fasce, calci d'angolo,niente da fare, dalle parti di Speroni non si passa, con quel nugolo di maglie rossoblu a difesa del prezioso vantaggio. 
Anzi é il Crystal Palace che spreca almeno in tre occasioni la palla per chiudere il match, facendo venire tristi presagi nella testa degli assatanati tifosi Eagles. Presagi che svaniscono quando ancora Hazard, complice un rimpallo, si trovava solo davanti a Speroni, ma non riusciva a superarlo a causa di un miracoloso intervento del portiere argentino. L'ultimo brivido lo regalava O'Kefee con un sciagurato retropassaggio che serviva Torres solo in area, per fortuna l'attaccante spagnolo sceglieva la soluzione più complicata, con un pallonetto che si perdeva sul fondo. C'era poi solo spazio per il boato di Selhurst Park, che festeggiava una vittoria insperata, che forse vale più di tre punti. Nulla é ancora deciso, anche perchè sabato prossimo a Cardiff andrà in scena un vero e proprio spareggio salvezza, e il calendario sucessivamente prevede gli onori di casa per City e Liverpool, sperando di poter organizzare un accoglienza simile a quella regalata ai Blues londinesi.

Punto pesante perso al 94'

Qualsiasi risultato avrebbe lasciato dei rimpianti,da una parte e dall'altra, ma perdere un punto pesantissimo quindici secondi oltre i tre minuti di recupero accordati é davvero frustrante. Tutta la differenza l'ha fatta la giocata di Ben Arfa che dal 60' ha fatto il diavolo a quattro negli ultimi 25 metri difesi strenuamente dal Crystal Palace, ma nulla potevano gli uomini di Pulis, sull'ultimo delizioso pallone, perfettamente telecomandato sulla testa di Cissè, sul quale nemmeno l'attentissimo Speroni riusciva ad opporsi. 
Newcastle padrone del gioco per buona parte del match, tante le occasioni mancate per sfortuna o per bravura del nostro portiere argentino, ma anche la buona vena di Bolasie sulla fascia destra, permetteva alle Eagles di impensierire in qualche occasione, il solido Krul.
Per il resto, siamo allo solite, l'attacco affidato a Jerome permette di giocare con efficacia gli ampi spazi in contropiede, ma non di finalizzare, vista la scarsa lucidità del buon Cam sotto porta. Esemplare nel primo tempo, l'occasione nella quale attaccando 3 contro 2 palla al piede, calciava sul centrale del Newcastle, gettando alle ortiche una fantastica occasione per portare in vantaggio le Eagles. 
Viceversa la presenza di Murray permetterebbe di avere un attaccante degno di questo nome, ma con le polveri bagnate se fatto giocare così lontano dalla porta. Provare a giocare un calcio più spregiudicato sarebbe follia pura, la squadra non é dotata di grandi individualità, dieci giocatori allineati e coperti, sperando in un pò di buona sorte, é la strada maestra per giocarsi la permanenza in Premier, con un calendario che da qui alla fine, solo a guardarlo, mette i brividi. Si comincia con l'appuntamento di Sabato prossimo, nel classico orario delle 3pm, quando a Selhurst Park sarà ospite il Chelsea di Mourinho.

Must not lose

Difficile analizzare lo zero a zero portato a casa sabato pomeriggio dallo Stadium of light di Sunderland. Forse la lettura migliore la danno le intenzioni pre partita dei due allenatori, un must win game per Poyet, contro il must not lose come verbo imposto da Pulis ai suoi ragazzi. 
Le Eagles hanno centrato l'obbiettivo, rischiando nel finale di beffare i black cats con Dikgakoi, che da pochi metri sprecava incredibilmente la palla dei tre punti, unica occasione nella quale realmente il Crystal Palace é stato pericoloso.

Il primo non prenderle si traduceva in uno schieramento estremamente abbottonato, chiuso nella propria metà campo, cercando delle inutili palle lunghe per Murray costretto a sgomitare da solo tra le maglie difensive biancorosse. Possesso palla e pallino del gioco costantemente nelle mani dei ragazzi di Poyet per tutto il match, ma qualche errore di mira, un pò di sfortuna, vedi l'incrocio dei pali colto dall'ottimo Borini nella ripresa, e un paio di decisivi interventi di Speroni, consentivano al Crystal Palace di portare a casa il sospirato zero a zero. Quanto utile lo vedremo in futuro, se non si cerca la vittoria in queste partite, non si capisce dove si possano racimolare i punti necessari alla sopravvivenza, considerando che sabato prossimo le Eagles viaggeranno a Newcastle, e la settimana dopo ospiteranno il Chelsea, per poi arrivare ad un altro delicatissimo match salvezza in quel di Cardiff in programma sabato 5 Aprile, che ha tutta l'aria di essere uno spareggio... non pareggiabile. 
La squadra appare tutt'altro che stanca, ha una grande capacità di soffrire senza smarrire la bussola, una efficace organizzazione difensiva, ma un attacco anemico. L'unico giocatore offensivo in grado di fare la differenza é Murray che per caratteristiche é attaccante d'area, costringerlo a giocare con 30, 40 metri di campo davanti a sè, lo penalizza troppo, ma le alternative si chiamano Chamahk e Jerome, tanto fisico e corsa ma poca sostanza. Coperta cortissima, forse troppo.